Che la Polonia del capitano granata Kamil Glik sia una delle nazionali emergenti nonchè migliori qualitativamente nel panorama europeo, è un dato di fatto. Negli ultimi 20 anni sono tantissimi i talenti o comunque i buonissimi giocatori che hanno lasciato la loro terra per far fortuna e nel contempo di fare le fortune di alcuni dei più prestigiosi club europei. Non è certo un caso poi, che dei giocatori che formano la rosa della squadra allenata da Adam Nawalka, si contino sulle dita della mano quelli che giocano ancora in patria.

 

In questo contesto si inserisce il nome di Karol Linetty, giovane elemento in forza al Lech Poznan, e già nel giro della nazionale maggiore. Nato a Znin il 2 febbraio del 1995 a 15 anni inizia a vestire la maglia biancoblu del suo attuale club di appartenza ed in contemporanea quella di tutte le rappresentative giovanili del suo paese. L’esordio in prima squadra arriva nel campionato 2012-2013, a soli 17 anni, poi un inserimento graduale fino all’esplosione delle ultime due annate, l’ultima delle quali culminata con la conquista del settimo titolo della storia del club, vittoria che mancava dal 2010. La stagione appena iniziata è cominciata con il botto per Karol: gol ed assist nel 3-1 rifilato al Legia nella supercoppa di Polonia e successivamente altre 14 presenze complessive con un altro gol ed altri 3 assist, ad ulteriore conferma della bontà delle sue doti.

 

Nonostante abbia da poco compiuto soltanto 20 anni ha già vestito per 6 volte la maglia della nazionale maggiore, la prima delle quali 18 gennaio 2014 nell’amichevole vinta 3-0 contro la Norvegia: 70 minuti in campo, buonissima prestazione e gol di mancino….niente male. Fisicamente non certo un gigante (1,76 per 73 kg) è un centrocampista polivalente e tecnicamente estremamente apprezzabile, che può già vantare quasi un centinaio di presenze fra i professionisti condite da una decina di gol, il che lo rende sicuramente appetibile per un certo tipo di mercato internazionale.

 

È una mezzala moderna, ma che alla modernità unisce caratteristiche fisiche e tecniche d’altri tempi e che fa della capacità di coprire più ruoli uno dei suoi punti di forza. Quando parte palla al piede basta poco per accorgersi che la progressione e la bravura nel buttare avanti il pallone proteggendolo e facendosi largo fra gli avversari sia una delle frecce migliori al suo arco, ma non è il solo pezzo forte del suo repertorio. Molto forte atleticamente, sa gestire estremamente bene i tempi di gioco ed inserirsi fra le linee attaccando gli spazi, ma è anche un abile recupera palloni ed ha due piedi alquanto educati.
Molto spesso viene impiegato da interno nel centrocampo a due (il Lech gioca con un 4-2-3-1) ed è questo il suo ruolo naturale, ma è capitato che sia stato chiamato a giostrare davanti alla difesa (come regista basso) nonchè come esterno offensivo.
Il fatto poi che nasca come ala pura gli ha lasciato in eredità la grandissima capacità di proporsi  sugli outs per partire a testa bassa e creare superiorità numerica, qualità che abbinata alle altre gli conferisce quel quid in più che fa subito pensare di trovarsi davanti ad un giocatore speciale.

 

Il suo contratto scade nel 2018 ed il cartellino costa intorno ai 3-4 milioni di euro, cifra che è ragionevolmente destinata ad aumentare, in primis per l’interessamento palesato da parte di alcuni club tedeschi ed inglesi ed in seconda battuta grazie alla vetrina dell’Europa League, che non mancherà probabilmente di esaltarne le doti e di metterle ancor più in evidenza agli occhi di chi ancora non lo conosce. Il Lech non ha il potere contrattuale per poterlo trattenere e ne sono consci, si tratta semplicemente di far monetizzare il club polacco per una cifra che riterranno adeguata: decisamente meglio affrettarsi.

 


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La rassegna stampa del 1 ottobre 2015